02/11/13

Sugolo mantovano



 
Altro giorno, altra ricetta che nominiamo nel romanzo I colori della nebbia.
 
Stavolta si tratta del famoso Sugolo mantovano, una specie di budino d'uva.
 
Nato per utilizzare l'uva non adatta a diventare vino, perché già crepata o imperfetta e anche perché si poteva fare senza utilizzare il prezioso zucchero che costava, il sugolo resta ancora oggi, un cibo che le famiglie mantovane apprezzano e si godono, nonostante si tratti di un dolce molto povero.
 
Gli ingredienti sono semplicissimi: mosto d'uva da vino, meglio se uva fragola, poiché  più dolce e saporita,  e farina.
 
Ora, anche se vi hanno già dato del mosto d'uva filtrato, non fidatevi, mettetelo a bollire sul fuoco, verranno a galla le impurità, tiratele via con la schiumarola.
 
Poi, meglio filtrarlo ancora con un colino molto sottile o con un panno di lino. Mentre sobbolle unite all'uva un poco di cioccolato fondente, la quantità va a gusto, però visto che stiamo facendo un budino d'uva e non di cioccolato, non esagerate, io direi massimo 30g. circa, poi vedete voi in base alla quantità di mosto che state sobbollendo. Il cioccolato tirerà via l'acidità dell'uva, e addolcirà il budino visto che non useremo zucchero.
Continuando a mescolare bene il mosto che sobbolle con la frusta unite al composto 1 etto di farina bianca doppio zero per ogni litro di mosto. Niente zucchero perchè è già sufficiente quello dell’uva stessa se vendemmiata verso la fine di ottobre. Per essere assolutamente certi che non ci siano grumi, sarebbe bene passarla al setaccio. Quando vedrete che il composto è bene amalgamato, spegnete il fuoco e versate il composto in una zuppierina o in coppette. Lasciatelo raffreddare e poi godetevelo.
Si può conservare anche in frigorifero, ma non lo consiglio, si formerà della muffa,  chè non è segno di deterioramento della sugolo,  ma indice di genuinità, ma che io comunque non apprezzo.

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