14/11/13

I miei sogni tra le pagine: PENSIERI E RIFLESSIONI SU “I COLORI DELLA NEBBIA” ...



 INTERVISTA DOPPIA CON LE AUTRICI


Autrici: Mary & Frances Shepard
Titolo: I colori della Nebbia
Editore: Harlequin Mondadori
Uscita: 2.10.2013
Paperback, ed.1, 320 pagine
Prezzo: € 6,00

Sinossi 
–1815
Mantova, stretta nella morsa del nebbioso autunno, non è più un luogo sicuro per Matilde Vicolini. Dopo essere stata testimone di un orribile delitto, la giovane cerca di farsi forza e tornare a vivere, ma la strada per riconquistare la serenità è ancora lunga. La buona società è in fermento per la visita dell’Imperatore d’Austria, e quando la giovane incontra William 1815 - Mantova, stretta nella morsa del nebbioso autunno, non è più un luogo sicuro per Matilde Vicolini. Dopo essere stata testimone di un orribile delitto, la giovane cerca di farsi forza e tornare a vivere, ma la strada per riconquistare la serenità è ancora lunga. La buona società è in fermento per la visita dell’Imperatore d’Austria, e quando la giovane incontra William Roschmann, a un ballo, ogni sua certezza vacilla. William è un ufficiale austriaco, ferito nel corpo e nell’anima durante la battaglia di Austerlitz. Fra loro è subito passione, ma una serie di attentati minaccia la vita di Matilde e ogni promessa di felicità sembra svanire. Fra complotti, delitti e il nascente fervore indipendentista che attraversa la città, riuscirà il coraggio di un uomo a mantenere la pace nel Lombardo-Veneto? E l’amore di Matilde sopravvivrà alle tenebre?

Il pensiero di Amarilli73

Rispetto ai romance di ambientazione classica a cui siamo abituate (Londra & dintorni per intenderci), “I colori della nebbia” ha il grande merito di trasportarci in un luogo inusuale – Mantova – lontana provincia e terra di confine del regno austro-ungarico, stretta tra le difficoltà della restaurazione successiva alla sconfitta delle mire napoleoniche e la tentazione di sottrarsi al giogo straniero, perseguendo quella voglia di indipendenza che in quel periodo agitava la penisola italiana.

In una Mantova molto visiva (si sente che chi la descrive vi si muove abitualmente) si inserisce la storia d’amore tra una signorina di buona famiglia, sopravvissuta a un delitto e perciò vittima di malelingue che la stanno lentamente relegando all’isolamento e a un futuro da nubile “forzata”, e un affascinate e tormentato ufficiale austriaco (già eroe di guerra ad Austerlitz e pur sempre membro delle forze d’occupazione straniere). 

La baciò, coprì le sue labbra morbide con le proprie e assaporò a lungo la dolcezza del suo respiro. Sentiva qualcosa di più urgente del desiderio, un bisogno prepotente assoluto che cancellava il mondo e scacciava ogni resistenza.

Il duo Shepard scrive con piglio deciso e senza sbavature, tutti i personaggi (anche quelli di contorno) hanno spessore, e le scene d’amore sono intense e molto belle.

C’è pure spazio per squarci delicati in una Mantova molto romantica, dove anche la nebbia riesce a giocare un ruolo non meno importante e a rendere più struggente l’atmosfera: “Un po’ come la nebbia che era l’unione di tutte le tinte e nessuna di loro al tempo stesso, e lasciava sempre intravedere la verità che sembrava celare”.

Dietro a questa coppia si nascondono due scrittrici ITALIANE, amiche fin dai tempi dell’università, Mariachiara Cabrini e Francesca Cani. 
Quale migliore occasione per conoscere le autrici di questo romanzo? 
Ecco la mia intervista doppia, dove troverete le risposte di Mary (M) e di Frances (F).

Care Mary e Frances, benvenute nel salottino virtuale del nostro Blog! 
Quando mi trovo di fronte a una coppia che riesce a portare a casa un gran bel risultato come il vostro, sono sempre curiosa sul metodo di lavoro. Come vi siete organizzate? Scrivete insieme oppure ciascuna di voi sceglie un personaggio e lo sviluppa in parallelo?
F. Ciao a tutti! Siamo contente di essere in vostra compagnia! No, non abbiamo mai scritto insieme o sedute alla stessa scrivania, abbiamo però sempre parlato molto, discusso di ogni dettaglio e ci siamo costantemente confrontate. Partivamo da un pomeriggio in compagnia, non necessariamente davanti a un foglio, in cui si gettavano le fondamenta del capitolo e della storia ingenerale, seguivano valanghe di mail, poi si iniziava a scrivere. Ognuna per conto proprio, ma sempre con la supervisione e i consigli dell’altra.

M. Per scrivere in coppia ci vuole organizzazione. Prima di tutto bisogna schematizzare i contenuti del romanzo capitolo per capitolo, con dovizia di particolari, poi si inizia a scrivere. Nel nostro primo romanzo, I colori della nebbia, per semplicità ci siamo assegnate capitoli alternati, alternando anche i punti di vista, io Matilde, Francesca William, ma poi man mano che la storia proseguiva ognuna scriveva anche dal punto di vista dell'altro personaggio, ci siamo più amalgamate. Ognuna leggeva ciò che l'altra scriveva, suggeriva, cambiava, e così via fino a ottenere un risultato che soddisfacesse entrambe.

Ci sono degli aspetti che una di voi predilige rispetto all’altra, ad esempio la ricostruzione storica o le scene più passionali?
M. Io credo di prediligere le situazioni più ironiche, le scene familiari, le indagini.... Francesca ama di più le scene d'azione, ma poi ognuna ha scritto ogni tipo di scena in realtà.

F. Ho un debole per i personaggi maschili, li trovo più stimolanti, perciò mi sono spesso occupata dei maschietti del romanzo. Amo molto anche le scene passionali, ma non le ho scritte tutte io, naturalmente.
 
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