I COLORI DELLA NEBBIA di Mary e Francis Shepard ( Harlequin) - Recensione
Pubblicazione: I
grandi romanzi storici Harlequin-Mondadori ,ottobre 2013, pp.320, €
6
Genere: storico
Ambientazione:
Italia, Mantova 1815
Livello sensualità:
Medio/Basso
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TRAMA:
Italia, 1815 - Mantova,
stretta nella morsa del nebbioso autunno, non è più un luogo sicuro per Matilde
Vicolini. Dopo essere stata testimone di un orribile delitto, la giovane cerca
di farsi forza e tornare a vivere, ma la strada per riconquistare la serenità è
ancora lunga. La buona società è in fermento per la visita dell'Imperatore
d'Austria, e quando la giovane incontra William Roschmann, a un ballo, ogni sua
certezza vacilla. William è un ufficiale austriaco, ferito nel corpo e
nell'anima durante la battaglia di Austerlitz. Fra loro è subito passione, ma
una serie di attentati minaccia la vita di Matilde e ogni promessa di felicità
sembra svanire. Fra complotti, delitti e il nascente fervore indipendentista che
attraversa la città, riuscirà il coraggio di un uomo a mantenere la pace nel
Lombardo-Veneto? E l'amore di Matilde sopravvivrà alle
tenebre?
Dietro ad uno pseudonimo
anglosassone si celano qui due autrici italianissime, al loro debutto nel
mondo del romance storico. Anche senza averlo già saputo in precedenza, si
poteva peraltro indovinarne la nazionalità, dalle splendide e accurate
descrizioni autunnali della loro città: Mantova.
I colori della
nebbia, come dice il titolo, ma anche i profumi e le sensazioni
fisiche di un paesaggio autunnale, traspaiono da questo romanzo, invitando chi
come me non conosce la città dei Gonzaga, a una visita per riscoprire questi
luoghi ricchi di storia, passati sotto diversi domini fino ad arrivare ai giorni
nostri.
Con la definitiva sconfitta di
Napoleone ed il Congresso di Vienna del 1815, in Europa si attua la
restaurazione dei vecchi regimi pre-esistenti. Mantova insieme a Verona, Legnago
e Peschiera del Garda, costituì un importante baluardo difensivo degli Asburgo
in Italia: il Quadrilatero. Il risorgimento e le guerre d’indipendenza sono
ancora lontani e gli austriaci sono acclamati da parte della popolazione, come
i salvatori dal morbo napoleonico.
Da queste premesse storiche si
dipana la storia di Matilde Vicolini, una ragazza considerata “strana” nella
cerchia della Mantova bene post napoleonica, un’artista che preferisce dedicarsi
alla sua arte piuttosto che alla vita mondana come ogni ragazza in età da marito
dell’epoca; la vita di Matilde è stata segnata però, da un delitto del quale è
stata testimone, suo malgrado, l’anno prima e che continua a tormentare la sua
vita. Il terribile assassino, presumibilmente un francese, infatti non è mai
stato catturato.
Arriva in quei giorni in città
il maggiore William Joseph Roschmann, incaricato di addestrare nuovi
soldati per i cacciatori di sua maestà. Questi dovranno essere in grado di
difendere a costo della vita, l’imperatore Francesco I e la di lui regale terza
consorte Maria Ludovica d’Asburgo-Este, durante la loro prossima ed attesissima
visita nella città del Lombardo Veneto.
William, secondogenito di un conte, sin dalle prime
righe si presenta come un uomo ferito, chiuso a nuove esperienze, che trova
nella vita militare l’unico scopo della sua esistenza; abbandonati i ricchi
salotti della corte imperiale viennese giunge in Italia deciso a non frequentare
mai più la nobiltà annoiata delle feste mondane.
Il destino si sa, complica la
vita degli uomini e a volte fa loro scoprire emozioni e sentimenti che ormai si
credevano sopiti da tempo. Matilde incitata dalla formidabile nonna Carolina
Ippoliti decide di partecipare, suo malgrado, ai ricevimenti previsti in
occasione del viaggio imperiale. In uno di questi ritrovi dell’alta società
mantovana, decidendo di eclissarsi in silenzio dalla folla soffocante, trova
seduto pensieroso in una serra William, anche egli annoiato dal ballo e in fuga
solitaria.
L’attrazione scoppia improvvisa
tra due anime gemelle che si incontrano: da quel momento la storia d’amore tra
Matilde e William sboccia, tra tentativi di omicidio contro la protagonista e
incomprensioni dovute all’appoggio di un cugino della ragazza, Romoaldo, alla
causa nascente dell’indipendenza dal giogo asburgico.
A far da contorno alla
storia d’amore dei protagonisti c’è il giallo che ho trovato avvincente e
godibile e non banale, con colpo di scena finale che tiene il lettore avvinto
fino alle ultime pagine del libro. Perfetti poi sono i personaggi
secondari: il compagno d’armi di William, il maggiore Edmund e il suo
idillio con la migliore amica di Matilde, l’intraprendente Althea dei quali mi
piacerebbe leggere la storia; lo zio Eusebio pittore e notaio suo malgrado e la
famiglia Vicolini al gran completo.
In conclusione, un gran
debutto per queste duo di scrittrici nostrane, un libro che racchiude in sé
oltre alla canonica storia d’amore, un mistero da risolvere, splendide
descrizioni paesaggistiche, un’accuratezza storica notevole e un
bell’approfondimento psicologico dei personaggi; il tutto scritto in maniera
eccellente e corretta.
Un unico appunto vorrei
fare: non mi è piaciuta molto l’attrazione tra i protagonisti immediata e
l’amore che scoppia un po’ troppo presto rispetto alla storia raccontata, a mio
gusto, forse una maggiore tensione tra di loro avrebbe aggiunto mordente al
libro.
Un plauso va anche all’editore
che negli anni ha dimostrato interesse verso le scrittrici italiane emergenti,
in fondo nel mare delle traduzione di best sellers d’oltreoceano una ventata di
italianità non dispiace affatto.
Un in bocca al lupo a
Francesca e Maria Chiara, restiamo in attesa del seguito che mi sembra di
aver letto sui social network è già in
preparazione.
Link: http://bibliotecaromantica.blogspot.it/2013/10/i-colori-della-nebbia-di-mary-e-francis.html
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