Jonas e Viridiana – Il cuore d’Inverno
(disponibile anche in versione eBook su tutte le piattaforme digitali)
Si tratta del seguito di Tristan e Doralice – Un amore ribelle – pubblicato nell’ottobre 2015 sempre per Leggereditore. Le due storie sono autoconclusive, possono essere lette come indipendenti o una di seguito all’altra e narrano le vicende di due fratelli: Tristan e Jonas di Holsein.
Trama:
Anno Domini 1095. Cresciuta all’estremo nord del Sacro Romano Impero, Viridiana è abituata a viaggiare ed esercitare l’arte della guarigione. Fino a quando re Jonas dei Naconidi irrompe nel suo villaggio e la reclama come ostaggio in cambio della pace, ammaliato dalla chioma di fuoco e dallo spirito fiero che la contraddistinguono. Perché proprio a lei è toccato in sorte un simile sacrificio? Jonas è un sovrano arrogante e un guerriero spietato. Non c’è limite alla sua forza, né al suo desiderio di proteggere il figlio Andreas, unico vincolo con il suo perduto amore. Il suo cuore è in silenzio, non sa più amare né provare tenerezza. Eppure, vicino a Viridiana, si sente più vivo che mai. Ma non c’è pace nelle terre di confine, e quando il piccolo Andreas viene rapito dai predoni turchi insieme alla sorella di Viridiana, i due seguiranno la via percorsa da Goffredo di Buglione e dai crociati verso l’Oriente. Il mondo sta cambiando, l’esercito di Dio è partito alla conquista di Gerusalemme e due nemici scopriranno che l’amore più grande divampa dal fuoco di un odio cocente.
A chi è consigliato questo libro? Agli amanti delle storie romantiche, ma non solo, anche a chi ama i romanzi storici, perché abbiamo un'ambientazione accurata e intrigante che ci porta a vivere parte della prima crociata guidata da Goffredo di Buglione, e a chi ama il mistero e l'azione, poiché entrambi sono parte integrante di questo libro. Francesca, come sa chi ha già letto le sue storie, non lesina sulle scene di guerra e d'azione, anzi le ama particolarmente perciò tutti i lettori dai più ai meno romantici saranno accontentati. Nel romanzo troverete un po’ di tutto, c’è una grande storia d’amore, molta avventura, il passato e i suoi protagonisti, ma c’è anche un mistero da svelare e la sorte di due bambini rapiti da scoprire.
Ho posto alcune domande all'autrice.
Perché hai scelto di ambientare sia Tristan e Doralice, che Jonas e Viridiana nel Medioevo?
Francesca: L’ispirazione quando scrivo romanzi mi viene spesso da personaggi storici realmente esistiti. Il medioevo, al contrario di una certa credenza, fu un’epoca molto stimolante sul piano culturale, creò menti brillanti e sprazzi di incredibile modernità. Viridiana, la mia protagonista, è un personaggio molto forte e indipendente, fa la guaritrice, da ragazza ha viaggiato e sa leggere e scrivere. Una donna così non si arrende al proprio destino e quando Jonas, re dei Naconidi, la prende come ostaggio, lei gli darà del filo da torcere. Un’eroina capace di tener testa a un guerriero temprato dal fuoco di mille battaglie e con un cuore gelido mi è stata ispirata da molte donne energiche realmente esistite. Una di queste regine la incontreremo nel romanzo, si tratta di Anna Comnena, la figlia dell’imperatore d’Oriente che nel medioevo di “lavoro” faceva la storica.
Anche in questo libro hai incluso un famoso personaggio storico, Goffredo di Buglione, l’uomo che conquistò Gerusalemme.
Francesca: Sì, seguiremo le gesta epiche del grande condottiero, viaggeremo attraverso le vie carovaniere di Oriente e Occidente. Ma è Jonas il motore dell’azione e il filo conduttore con il romanzo precedente (in cui era fra i personaggi secondari). L’abbiamo lasciato solo, con il cuore a brandelli per la perdita dell’amata Liese e con un figlio piccolo da difendere. Lo ritroviamo a capo della popolazione slava cui appartiene per vincoli di sangue suo figlio, in quanto nipote del re. Ritroviamo Jonas all’apice del potere, ma molto cambiato. Taciturno, arrogante, abituato a farsi rispettare e a impartire ordini, privo di legami sentimentali, indurito dalla vita.La sfida nello scrivere questo romanzo è stata farlo cambiare. Non volevo creare un brusco voltafaccia, non volevo solo un uomo burbero che zac, di punto in bianco, si trasforma in un innamorato devoto, ma desideravo creare un percorso che il lettore possa fare insieme a un uomo che ha tanto sofferto. Volevo che il passaggio dal cuore stretto nella morsa dell’inverno all’estate dei sentimenti fosse completo e coinvolgente. Spero di esserci riuscita!
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